Le escursioni comportano rischi dei quali occorre tenere conto, nella malaugurata ipotesi che questi divenissero realtà.
Vi è tutta una lista di pericoli più o meno gravi e più o meno frequenti ai quali è esposto l’escursionista.

Spossamento

 

Accade generalmente quando l'escursionista non ha delle perfette condizioni fisiche o a chi, incautamente, sottovaluta le difficoltà del percorso.
In ogni escursione, a maggior ragione se impegnativa, occorre portare con se cibi energetici e bevande reintegratrici, utili a superare e prevenire momenti di crisi.

Vesciche ai piedi

 

E’ l’inconveniente più frequente.

Durante un’escursione i piedi devono sopportare, non solo il nostro peso corporeo, ma anche quello di uno zaino che sui piedi scarica lo sforzo muscolare esercitato ad ogni passo.

Occorre utilizzare scarpe robuste già collaudate prima dell'escursione, evitare quindi di usare calzature appena acquistate in quanto ancora troppo rigide.

Qualora si incorresse in questo inconveniente occorre intervenire tempestivamente con l’applicazione di cerotti appositi. Se si cammina con i piedi doloranti per troppo tempo questi si gonfiano e può capitare, dopo una sosta, di non riuscire ad infilarli nuovamente negli scarponi.

Sarebbe buona norma, qualora si avessero delle scarpe nuove, utilizzarle per qualche ora in una semplice camminata, o semplicemente tenerle ai piedi anche dentro casa, cosi da permettere al piede e alla scarpa di adattarsi l'uno all'altro prima della vera escursione.

Cadute

 

Possono tanti e diversi i motivi che ne sono all’origine:

Rocce rese scivolose dall’acqua.

Ostacoli nascosti sul terreno

Carico sulle spalle squilibrato

Inesperienza, stanchezza e conseguente calo di attenzione.

 

Dalle statistiche emerge un dato: gli incidenti avvengono quasi sempre al rientro, quando stanchezza e disattenzione si combinano pericolosamente.

Alcuni accorgimenti consentono di ridurre il rischio di cadute.

... Utilizzo di calzature idonee dotate di suola scolpita (non esitate a risuolare o sostituirle qualora questa risulti consumata).

... Lo zaino deve avere un carico perfettamente equilibrato, dotato di dorso imbottito, cintura che cinga le anche anch’essa imbottita, spallacci regolabili, cinghie di richiamo del carico (il tutto regolato in modo da aderire perfettamente al busto).

... Essere vigili e attenti in ogni momento, evitando movimenti goffi. Se un capo di vestiario ci rende meno sciolti nei movimenti e non è indispensabile, non esitare a toglierlo.

... Se si rimane indietro rispetto al gruppo non lasciarsi prendere dall’ansia o dalla fretta.

... Se la stanchezza sembra toglierci le forze occorre fermarsi, bere e rinfrescarsi.

Basteranno pochi minuti per recuperare le forze e riprendere la marcia in sicurezza.

Vertigini

 

Può trattarsi di un reale problema di salute o di avvenimenti sporadici.

In entrambe le circostanze sarà compito della guida segnalare preventivamente ai candidati la presenza di tratti esposti a tale rischio.

Così come sarà cura dell’escursionista che ha il problema delle vertigini informarne la guida.

Intemperie

 

Pioggia, freddo e vento raramente potranno impedire la marcia.

Un escursionista esperto che si ritrovi in tali circostanze e non dispone di un riparo sicuro, solitamente allunga il passo e procede spedito verso la meta, consapevole del fatto che da un’andatura sostenuta sviluppa calore corporeo.

Il vero problema è che gli agenti atmosferici avversi possono facilitare il verificarsi di piccoli incidenti (cadute, storte etc.). Pertanto è necessaria grande concentrazione ed attenzione.

Anche l’abbigliamento può essere d’aiuto, ma va detto che i capi impermeabili con migliore tenuta all’acqua spesso impacciano il passo o comunque impediscono la traspirazione.

Particolarmente efficaci, anche se un pò costosi, sono i capi impermeabili traspiranti realizzati in tessuti microporosi.

Un accorgimento che può preservare da infreddature è quello di poter disporre, al rientro dall’escursione, di un cambio di indumenti asciutti.

Insetti e parassiti

 

In generale non vi sono grandi pericoli.

Occorre prestare attenzione al punto che si attraversa o dove si sosta.

Evitare di scoprirsi troppo o sdraiarsi per terra, in particolare nei posti frequentati da animali dove possono esserci zecche.

E’ comunque buona regola controllarsi sul corpo una volta rientrati a casa.

Fulmini

 

Pericolo tremendo ma fortunatamente sporadico.

In montagna purtroppo, il rischio di essere colpiti da un fulmine, è più elevato che non in altri contesti. Per evitare di essere colti da un temporale occorre saperne riconoscere immediatamente i segni:

Abbassamento della pressione atmosferica.

Anomalo aumento della temperatura.

Comparsa improvvisa di vento forte e formarsi di nuvole in forma di cumulonembi.

In presenza di tali eventi occorre individuare immediatamente una zona sicura avendo cura di evitare le creste più alte e le cenge e prediligendo le zone meno scoscese ai piedi delle pareti più ripide, ad almeno 10 mt. d’altezza dalla base di queste.

Occorre poi assumere posizioni che limitino al minimo la superficie di contatto al suolo ed evitare la posizione orizzontale. L’ideale è accovacciarsi abbracciando le ginocchia e chinando il capo. Se si possiede una corda di nylon è buona norma sedervisi sopra per isolare il corpo dal terreno.